IMMERSIONI
dove vi porteremo
L'immersione subacquea nell'Area Marina protetta dell'Isola dell'Asinara è forse l'attività che più di ogni altra riesce a far apprezzare l'integrità della fauna e della flora sommersa e far vivere un contatto diretto con il mare e le sue specie più caratteristiche.
E' offerta a tutti i subacquei la possibilità di scegliere tra immersioni con diverso grado di difficoltà. Per rendere più sicura l'immersione e per ricevere tutte le informazioni corrette sulle specie e sui regolamenti del parco è necessario utilizzare il servizio offerto dai centri di immersione autorizzati dal parco.
I punti di immersione vengono scelti dopo varie ricerche e condivisi attraverso un'azione sinergica tra l'Ente Parco e gli operatori diving stessi che, all'interno delle aree individuate, hanno il compito di descriverne il percorso ottimale per la futura erscursione ricreativa. Solamente quando il lavoro è completato e definito, il punto viene comunicato agli Enti preposti alla sorveglianza e autorizzato al posizionamento delle boe di ormeggio.
Tutte le immersioni sono caratterizzate dalla presenza di una ricca ittiofauna: il mare in quest'area sembra quello di 100 anni fà. Sono frequenti, anche a bassissima profondità, specie altrove ormai rare (e di notevoli dimensioni), come Cernie Brune, Saraghi, Corvine, Dentici e Orate.
All'Asinara è assolutamente vietato alimentare gli animali, per non modificare le abitudini comportamentali dei pesci.
Di seguito vi daremo un cenno descrittivo delle principali immersioni che potrete effettuare sull'isola con noi.
I punti di immersione sull'Isola dell'Asinara
1 Punta dei Corvi
A 10 minuti di gommone dal nostro Diving Punta dei Corvi è divisa in due punti di immersione ed è situata su un fondale granitico molto fessurato e caratterizzato da frane di crollo, Spugne e Briozoi che si alternano ad alghe fotofile, in relazione all'esposizione delle pareti.
La sua carateristica principale è data dalla presenza di panettoni di granito che risalgono dal fondo alternandosi e creando l'habitat ideale delle Cernie. Più a largo, dopo una fascia di prateria, inizia una piana sabbiosa bioclastica. Tra i 12 e i 18 metri di profondità è presente un pianoro granitico con Dentici, Barracuda e un'enorme popolazione di Cernie Brune di grandi dimensioni, che rendono l'immersione unica ed emozionante.
2 Punta Sabina
Questo è il punto più vicino al nostro centro, Dista a soli 5 minuti di gommone ma è tra le immersioni più belle dell'isola per la presenza di un incredibile varietà di specie.
Durante l'immersione (profondità massima di 25 metri) è certo l'incontro con diverse specie altrove quasi scomparse e qui con una concentrazione incredibile, come la Cernia Bruna e quella Alessandrina, Corvine, Murene, Lucci e Dentici, tutto su un bellissimo fondale di panettoni di granito che formano ampie e spaziose tane, il tutto condito da un'incredibile quantità di poseidonia. La secca è talmente vasta che per vederla tutta si effettuano almeno due immersioni.
3 Punta Scorno
Questo è il punto più estremo dell'isola, diventato sito di immersione da solo un anno e di cui possiamo vantare il posizionamento all'interno dei punti autorizzati grazie all'impegno del nostro Staff nel trovarlo e predisporlo alle immersioni. Un sito straordinario per la sua posizione, esposto a molti venti e spesso preda di marosi e correnti che ne fanno un'incredibile avanposto di grossi pelagici come Tonni, Ricciole, Pesci Spada e Squali. La sua peculiarità è la presenza di imponenti guglie di granito che risalgono dall'abisso creando una morfologia straordinaria, unica nel suo genere. A filo con la zona integrale non mancano grossie Cernie, Dotti, Corvine, Aragoste ecc.
Lo consideriamo una ricchezza per tutto il parco.
4 Punta li Giorri
5 Punta Lunga
6 PUNTA BARBAROSSA
Queste immersioni sono le più facili ed accessibili, perfette per le esplorazioni con maschera e pinne. le custodiamo gelosamente perchè ci permettono di fare una sorta di trekking-snorkeling scendendo anche nelle piccole spiaggete che si incontrano lungo l'escursione. Qui l'acqua sembra non avere colore e l'icontro con il granito gli dona una fierezza regale. In fondali compresi entro i 10 metri di profondità, è possibile osservare popolamenti ad alghe fotofile, tipiche dell'infralittorale ben illuminato, come l'Acetabularia Acetabulum, la Padina Pavonica, Dasycladus Vermicularis e Alopteris Scoparia.
Da un punto di vistamorfologico sono presenti dei rilievi isolati a forma di inselberg, molto fessurati e con canali e linee di frattura. I frequenti anfratti sono ricchi di spugne ed altri animali incrostanti, mentre nelle ampie zone sabbiose è incredibile la massiccia presenza di prateria a Poseidonia Oceanica con tutte le specie associate (Stelle, Ricci, Polpi e diverse specie di pesci labridi e sparidi). E'un'immersione che consigliamo sopratutto ai subacquei meno esperti ma anche a coloro che, quando soffiano venti dai quadranti occidentali, non vogliono rinunciare ad un'immersione nel mare dell'Asinara.
7 Punta Pedra Bianca
Il sito prende la sua denominazione dalla presenza di un massiccio di roccia bianca, E' a cavallo di una faglia che segna il passaggio dagli scisti al granito.
Come tutti i punti di immersione è segnalato da un gavitello sommerso, collocato su un fondale di 14 m, offre numerosi percorsi con scenari di grande spettacolarità, con i suoi con canyon ed enormi blocchi. Le pareti verticali e i passaggi tra i massi, tetti e cunicoli ne fanno un immersione davvero divertente .
La profondità massima si aggira intorno a 35 m e il percorso termina in bassofondo a ridosso dello scoglio.
L'immersione è caratterizzata da grandi pareti a picco e da grandi frane di blocchi arrotondati che degradano a ridosso di lunghi affioramenti di roccia, che continuano il profilo dello scisto della costa.
Anche qui è la forma e la posizione delle rocce a determinare la copertura: Alghe Brune e Rosse nelle zone esposte e Spugne e Briozoi nelle zone in ombra.
Sulle zone di detrito troviamo le Triglie, mentre Cernie e Corvine nuotano al riparo dei blocchi accatastati. A ridosso dell'isolotto centrale di fronte alla parete si trovano piccoli nudibranchi e la zona meno profonda non è meno interessante, sia per le pareti verticali ben illuminate, sia per la possibilità di osservare sciami di Barracuda, Tanute e Saraghi che stazionano a mezz'acqua e si lasciano facilmente avvicinare.
8 Punta Tumbarino
A circa 200 metri dalla omonima punta, il sito è collocato in prossimità di una secca formata da grandi massi che dalla profondità arrivano fino a 5 m dalla superficie. Fin dai primi metri il fondale degrada tra grandi blocchi rocciosi fino alla profondità di circa 40 m, dove si incontra una piana con massi sparsi. Le rocce formano dislivelli notevoli, con canali spacchi e cavità che si prestano ad diversi percorsi.
Le rocce scure sono ricoperte da un fitto intreccio di alghe con una notevole varietà di specie: prevalgono le Cistoseire, le Dictiotali e i Sargassi. Nel substrato è evidente la presenza di Alghe Rosse e ancora più appariscenti, i talli dell'alga di Duby dal colore giallo aranciato acceso. Non mancano grosse Cernie e Corvine che nuotano tra le rocce lasciandosi spesso avvicinare.
Sul fondo, a circa 40 m, svettano le nacchere (Pinna Nobilis) e sulle rocce circostanti le ramificazioni delle Axinelle (Axinella Polypoides), entrambe specie protette.
I grandi massi formano pareti imponenti ed è evidente il cambio di copertura quando l'esposizione della roccia riduce l'illuminazione. Questo sito come tutti i punti di "mare di fuori" è spesso preda dei venti di Ponente e Maestrale che spazzano e talvolta lo rendono inaccessibile. E' proprio quest'ultimo fattore che ne fà di Tumbarino un posto ricco di vita.
9 Punta Agnadda
La toponomastica di questo nome deriva dal dialetto del luogo, agnadda sta per partorita. Questa bellissima punta è caratterizzata infatti da una miriade di isolotti come se fossero stati partoriti dalla costa rocciosa a strapiombo.
A ridosso della roccia, sulla quale è collocato il segnale della Zona A e su un fondale di 12 m, compare la boa sommersa. Il percorso segue la parte occidentale dello scoglio, caratterizzata da grandi massi accatastati che, dopo averli aggirati con un percorso a spirale (che raggiunge circa 28 m di profondità massima) si conclude il giro in superficie. Tra i massi si osservano accumuli di ciottoli e in alcuni tratti la parete diviene verticale.
A caratterizzare il percorso è innanzitutto la maestosità del paesaggio che è valorizzato dai tagli di luce nei passaggi tra i grandi blocchi e le pareti. La roccia è ricoperta da Alghe Brune; in sottostrato crescono Alghe Rosse, ma a volte si trovano fronde di Alga Gorgonia esposti. Durante il percorso si incontrano inoltre grosse Cernie e gruppi di Corvine. Colonie di Eunicella Gialla crescono alla base dei massi e nelle strettoie, dove sono favorite dalle correnti. Nelle zone meno profonde, più esposte a onde e correnti, cresce l'alga corallina elongata.
Punta Sa Nave e i Candelieri
Sono delle immersioni facili che hanno la possibilità di programmare diversi itinerari, alcuni semplici e compresi entro i -18 metri ed altri più impegnativi, sino a quasi 40 metri di profondità, dove è facile l'incontro con grosse Cernie ed Aragoste. Più a largo è presente un'importante franata di grossi blocchi, al cui piede si notano concrezionamenti ed alghe calcaree, mentre più in profondità inizia la piana sabbiosa con detriccio costiero.
Sopratutto per i candelieri, è possibile effetuare delle bellissime escursioni di snorkeling partendo da terra e facendo dei bellissimi percorsi nel bassoffondo tra gli isolotti, dove non si fanno attendere i giochi di luce che risaltano il fondale e l'incredibile quantità di fauna e di flora.
12 Punta Grabara
Un percorso facile che interessa le falesie sommerse di roccia metamorfica. Il fondale è caratterizzato da forme varie: cunicoli, ampie franate di crollo, grossi blocchi arrotondati e grottini, con una flora e una fauna bentoniche che risentono delle condizioni di mare aperto. Tra le specie più frequenti in tana: Polpi, Aragoste, Murene, Gronghi e in ambiente libero Dentici e Ricciole.
13 Punta Trabuccato
Un 'altra immersione è quella in prossimità di Punta Trabuccato, molto particolare perchè effettuata su una secca rocciosa situata all'interno di una prateria di Poseidonia estremamente densa, che per la ricchezza in specie bentoniche (per lo più alghe e invertebrati), funge da polo di attrazione per diverse specie pelagiche. Non è raro l'incontro con Dentici, Orate e Lucci di mare alla ricerca delle loro prede.
Più a terra abbiamo predisposto un'altro punto su di una bellissima secca che ci permette di fare sia le acque libere dei corsi OW e sopratutto delle bellissime gite di snorkeling visto e considerato l'incredibile quantità di Saraghi, Corvine, Cernie e anche reperti archeo come delle anfore probabilmente appartenute ad una nave andata a fondo proprio in prossimità della punta.
Tutto su un fondale di massimo 5 metri.
14 Punta del turco
Questa è una delle immersioni più recenti e solo da quest'anno sarà possibile ormeggiare sulla boa dedicata.
Dopo varie perlustrazioni abbiamo trovato un'incredibile quantità di cocci di anfore romane e dopo un sovraluogo, in collaborazione con il gruppo subacqueo della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Sassari, è stata appurata la presenza di un massiccio carico appartenente ad una nave di epoca romana.
L'immersione è simile a quella della punta opposta di Sabina, ma è impreziosita dalla presenza delle anfore.
Il fondale si aggira intorno a - 14 metri per un massimo di 25 metri di profondità.
E' facile incontrare grossi Dentici, Corvine, Cernie, Saraghi e numerosi branchi di Barracuda. Il fondale è granitico e lo scenario che crea è molto suggestivo.